I primi dati del 2013

Gli utenti smartophone consumano più dati rispetto a chi possiede un tablet. Questa è l’ analisi del report “Smartphone Trump Tablet Recent Trends in extreme Data” pubblicata da Arieso, agenzia che studia il panorama del mobile.

Secondo Arieso tra i dieci dispositivi più più usati per la navigazione in rete sono sei smartphone, tre tablet e un ibrido, il cosidetto phablet della Samsung, il Galaxy Note II. Il Michael flanagan, Ceo di Arieso, ha affermato come come l’ arrivo di tablet non-apple sia stato l’ evento più importante per la crescita esponenziale del traffico dati mobile. Gli utenti che utilizzano un tablet per andare in rete sono sumerosissimi, se si pensa che nella top ten, che comprende anche gli smartphone, ci sono i re del mercato: il Samsung Galaxy Tab 2, l’ iPad e l’ iPad 2. La posizione elevata del Samunsung Galaxy Note II ha mostrato inoltre come gli utenti non abbiano ancora compreso il concetto di phablet; piuttosto tendono a considerarlo uno smartphone “più grande”, ma comunque della famiglia dei telefoni cellulari.

[…] Tra i telefoni Android, è il Samsung Galaxy S III ad avere la supremazia tra gli Android, rappresentando il più grande consumatore di dati tra gli smartphone con il sistema operativo firmato Google con il 315% di dati consumati rispetto a quanto si consumava quando era in circolazione  l’iPhone 3G. L’iPhone 5 è invece il leader assoluto con il 414% dei dati consumati, sempre tenendo presente le prime cifre di rilevazione fatte al tempo dell’iPhone 3G. Secondo Arieso i possessori di iPhone 5 sono i più grandi consumatori di traffico dati con un 50% in più di chi ha un iPhone 4S e quattro volte rispetto ai possessori di un iPhone 3G.

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Un dato importante è rappresentato dal fatto che il 40% del totale del traffico dati viene consumato solo  dall’1% dei dispositivi mobili. Questa bassa percentuale può essere vista come una necessità di adeguare infrastrutture cellulari allargandone il raggio di adozione. La nuova sfida al digital divide oggi sarebbe questa: ammodernare le antenne già esistenti, ampliando l’accesso alla rete veloce alle zone che adesso sono tagliati fuori. La soluzione sarebbe proprio installare un numero più elevato di piccole celle con raggio di qualche centinaio di metri piùttosto che pochi apparati che raggiungo migliaia di chilometri. In questo modo si riuscirebbe ad installare i ripetitori dove servono realmente e non in zone che, anche paesaggisticamente, ne trarrebbero solo svantaggio.

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